Se
ne stava in un angolo del sottopassaggio, addossata al muro, stringendo tra le mani la scopa per le pulizie. Ai suoi piedi una paletta per i
rifiuti ed un piccolo contenitore.
Davanti
a lei passanti di ogni genere si incrociavano scendendo o risalendo le scale
del sottopassaggio: uomini che si recavano frettolosamente al lavoro, donne con
la borsa per la spesa, giovani e ragazzi vocianti, qualche anziano…
La
donna, del tutto estranea a quel frenetico via vai, se ne stava immobile, quasi
fosse un simulacro posto lì a ricordare ai passanti le buone maniere per una civile convivenza.
Solo
quando qualche passante lasciava cadere a terra un piccolo rifiuto: un
mozzicone di sigaretta, un involucro di caramella, un fazzolettino od altro,
lei si animava. Sollevava la scopa e la paletta e si recava prontamente a
raccoglierlo, con discrezione, come per non disturbare. Poi tornava indietro, lo deponeva con cura nel contenitore e si rimetteva al suo posto, in attesa.
Era
un giorno d’estate a Budapest. Un giorno di un tempo ormai lontano.
A
quella piccola donna, avanti negli anni e vestita modestamente, che stringeva la sua scopa, pochi allora avranno prestato attenzione. E quando un'altra, dopo qualche tempo, avrà preso il suo posto, nessuno si sarà rammaricato della sua assenza. La vita nel sottopassaggio sarà continuata come prima e in breve tutti l'avranno dimenticata.
"Una donna delle pulizie vale l'altra, l'importante è che faccia bene il suo lavoro e sappia stare al suo posto...
Ma quel giorno c'era lei nel sottopassaggio per svolgere il compito che le era stato assegnato e lo stava facendo con cura, con diligenza, anche perchè quel lavoro, benchè umilissimo, le era indispensabile e non poteva perderlo.
Certo mentre se ne stava immobile accanto al muro con la scopa tra le mani tanti pensieri le saranno passati per la mente: quello che avrebbe dovuto fare quando sarebbe rientrata in famiglia, I conti da far quadrare, forse qualcuno che a casa l'aspettava e aveva bisogno di lei...
Forse era immersa in qualche ricordo...
Ma
questo i frettolosi passanti non potevano saperlo né di certo gliene sarebbe
importato granché. Essi avevano il loro lavoro che li aspettava, la spesa da fare
al vicino supermercato, gli amici da incontrare al bar, i giochi… E molti di loro
anche problemi da risolvere, difficoltà …
E quel mondo straordinario di ricordi, di ansie, di paure, di preoccupazioni, ma anche di momenti lieti e felici che quella donna così dimessa, umile, invisibile ai più si portava dentro, come
ognuno di noi, sarà scomparso con lei. La sua storia finita con lei senza che nessuno l'avesse conosciuta.
Le
persone che ho incontrato quel giorno a Budapest, tutte le ho dimenticate. La
piccola donna del sottopassaggio mi è rimasta nella mente.
|