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Torre di Santa Liberata

 

La torre, non più esistente, è di costruzione senese e risale presumibilmente alla prima metà del XV secolo. Ha pianta circolare con basamento a scarpa cordonato ed è strutturata su due piani. Quello a piano terra presenta un locale con ingresso proprio, adibito alla custodia di acqua, viveri ed altro materiale. Nel locale al piano superiore, frazionato con impalcature in legno, alloggiavano i torrieri e vi si accedeva tramite una rampa esterna di scale.

La torre presenta alcune diversità dalle analoghe torri Ciana e di Calapiccola, a sezione circolare, presenti sull'Argentario. Le dimensioni innanzitutto sono notevolmente superiori, idonee quindi ad ospitare un

contingente di soldati nettamente superiore. Il basamento a scarpa è più alto in relazione al corpo cilindrico sovrastante. La copertura conica, pur talvolta presente altrove (es. Giglio Campese) è del tutto inusuale nelle torri di avvistamento costruite o rivisitate dagli spagnoli, in quanto non agevola le osservazioni dei torrieri e non consente l'installazione di pezzi di artiglieria sulla sommità.

Tali diversità suggeriscono l'ipotesi che la torre rivestisse un'importanza particolare, probabilmente in quanto controllava l'accesso alla laguna di Orbetello, e che la sua sommità sia stata modificata in epoca più recente. Nel corso dell'Ottocento, la torre costiera passò temporaneamente al Granducato di Toscana. Successivamente, dopo l'Unità d'Italia, la struttura difensiva fu assegnata alla Guardia di Finanza, che ne fece la sede della dogana.

Nella prima metà del secolo scorso la torre fu dismessa e venduta a privati, divenendo in seguito la residenza degli scrittori Guelfo Civinini prima e Corrado Alvaro poi.

Fu distrutta durante la guerra, non è ben chiaro se a causa dei bombardamenti alleati o fatta saltare in aria dai tedeschi al momento della loro ritirata. Era probabilmente l’anno 1944.

Della torre rimane il basamento, all'interno di una proprietà privata, sovrastante i resti di una piscina della villa della famiglia romana dei Domizi Enobarbi

 

 

 

 

2008 - Capodomo - di Raul Cristoforetti